GLI ESTINTORI
Gli Estintori antincendio costituiscono l’attrezzatura fondamentale per la protezione attiva pubblica o privata, destinata allo spegnimento di fuochi mediante l’emissione di prodotti estinguenti. La sua presenza è obbligatoria per legge ed esistono diverse normative che fanno riferimento alla presenza e all’attività manutentiva degli stessi per garantirne il buon funzionamento e l’efficacia in caso di emergenza. L’ estintore è obbligatorio in qualsiasi attività in cui, oltre al titolare, è presente anche solo un dipendente, il quantitativo dei presidi dipende poi dal numero dei lavoratori e dalla grandezza dello stabilimento, mentre il tipo di estintore (ad acqua, a schiuma, a polvere o a Co2) dipende dalla natura dell’eventuale incendio.
Gli estintori si dividono primariamente in relazione alla massa complessiva in due categorie (D.M. 10 Marzo 1998), la scelta degli estintori portatili e carrellati deve essere determinata in funzione della classe di incendio e del livello di rischio del luogo di lavoro:
- Estintori portatili: concepiti per essere utilizzati a mano da una sola persona e pronti all’uso, con massa non superiore a 20 Kg (Norma di riferimento UNI EN 3-7);
- Estintori carrellati: così chiamato per la dotazione del carrello con ruote sul quale è posto per facilitarne il trasporto, per il peso e le dimensioni devono essere azionati da due persone, con massa compresa tra 20 Kg e 150 Kg (Norme di riferimento: UNI 9492, UNI EN 1866-1).
Poi si differenziano per il tipo di agente estinguente contenuto all’interno, i più comuni sono:
- Estintori a polvere: contengono polvere antincendio composta da sostanze chimiche ed additi. Gli estintori a polvere più diffusi sono quelli di tipologia ABC, contenenti polvere chimica estinguente composta da solfato e fosfato di ammonio, solfato di bario e altri additivi che ne migliorano l’idrorepellenza e la fluidità. La polvere esce dal serbatoio grazie ad un gas propellente che, in base al modello, può trovarsi a diretto contatto con la polvere (dispositivo a pressione permanente) oppure collocato internamente o esternamente in una bombolina (più raro).
In particolare:
ABC – polvere polivalente valida per lo spegnimento di più tipi di fuoco (legno, carta, carbone, liquidi e gas infiammabili), realizzata generalmente con solfato e fosfato d’ammonio, solfato di bario, ecc.
BC – specifica per incendi di liquidi e gas infiammabili, costituita principalmente da bicarbonato di sodio.
- Estintori a biossido di carbonio (CO2): contengono CO2 compresa e liquefatta che fuoriesce sotto forma di neve carbonica o ghiaccio secco, comunemente usati in corrispondenza di pc/server o altre attrezzature informatiche, perché a differenza della polvere estinguente, non danneggiano i circuiti elettrici.
- Estintori a idrocarburi alogenati (HALON): sono simili a quelli a polvere dal punto di vista tecnico, ma diversamente da questi ultimi contengono idrocarburi alogenati come estinguente (non più molto diffusi a causa del costo elevato)
- Estintori ad acqua: sono composti da un serbatoio contenente 90% acqua, filmanti ed additivi. Negli ultimi anni il loro impiego è stato progressivamente abbandonato, in ogni caso il sistema di erogazione è fondamentale per creare la nebulizzazione dell’acqua e quindi un maggior assorbimento di calore.
Risulta fondamentale provvedere alla valutazione del rischio incendio (D.M. 02 Settembre 2021 in uso dal 2022) per scegliere il giusto tipo di estintore nel luogo specifico in cui verrà utilizzato.
Data l’importanza quindi degli estintori vi è una serie di norme che regolano anche la loro manutenzione periodica, importantissima per mantenere le apparecchiature in funzione e attive in caso di bisogno. Le disposizioni relative alla manutenzione degli estintori sono contenute nella norma UNI 9994-1:2013.
Nel momento in cui gli estintori arrivano a fine vita, dopo tutte le dovute manutenzioni, essi diventano rifiuti da smaltire e come accade per lo smaltimento di altri rifiuti, il produttore, vale a dire l’azienda o il proprietario dell’attività commerciale, è il diretto responsabile di tutte le fasi della rottamazione estintori. Per smaltire un estintore sono necessarie una serie di procedure particolari previste per legge e lo smaltimento presso impianti autorizzati (noi di Eco-Recuperi svolgiamo questo servizio), dal momento che questi dispositivi contengono sostanze pericolose per l’uomo. Vi è la necessità di attribuirgli un codice nell’Elenco Europeo dei rifiuti che classifica le varie tipologie di rifiuti per capire come agire e a quale stabilimento appoggiarsi per lo smaltimento. La norma prevede appunto che le operazioni di recupero e smaltimento di rifiuti, prodotti dalla manutenzione o sostituzione di un dispositivo antincendio, debbano essere effettuate da ditte specializzate ed autorizzate per legge.
Il Decreto Legge 152/2006 ed il DM 07/01/2005 impongono la dismissione e lo smaltimento sia degli estinguenti sia degli elementi metallici e plastici che costituiscono un estintore. La ditta specializzata dovrà assicurarsi di gestire al meglio tutta la procedura, rispettando la legge in materia ambientale e della salute umana. Una gestione errata, comporta responsabilità anche di natura penale, oltre che monetaria.
Noi di Eco-Recuperi svolgiamo un servizio di raccolta e trasporto estintori e il rispettivo smaltimento presso impianti autorizzati a norma di legge. Compila il form per un preventivo gratuito e un servizio di smaltimento seguendo le normative italiane in materia di rifiuti.