Il Corriere: Eco-Recuperi, l’unica che raccoglie e rigenera

Ha sede a Solarolo ed è leader in Italia. Ha realizzato un progetto ecologico a 360 gradi

FAENZA – Un’esperienza unica in Italia. Una delle maggiori emergenze ambientali che si stanno profilando all’orizzonte è quella dei rifiuti “hi-tech”, dovuta al notevole sviluppo ed utilizzo di strumenti informatici, all’aspettativa di vita sempre più breve delle macchine elettroniche e al consumo crescente dei relativi supporti, come ad esempio quelli per la stampa elettronica. Questi ultimi, detti consumabili, possono essere sottoposti a riciclo e a rigenerazione.
Ecco perchè all’inizio del 1998, è nata la s.r.l. Eco Recuperi. Nei suoi tre anni di vita, l’azienda solarolese (che al momento ha 6 dipendenti), si è dedicata alla costituzione e allo sviluppo della prima rete nazionale di raccolta differenziata consumabili esausti per la stampa elettronica (prevalentemente cartucce toner per stampanti laser, unità tamburo per fotocopiatori, cartucce per stampanti link jet, nastri per stampanti ad aghi, ma anche altro), raggiungendo in breve tempo una posizione leader sul mercato e realizzando un progetto ecologico a 360°, grazie al collegamento con le attività di rigenerazione e vendita del prodotto. Nel corso del 2000, Eco Recuperi ha raccolto attraverso la propria rete quasi 130 tonnellate di cartucce esauste, facendo registrare un fatturato di circa 700 milioni. “Noi ritiriamo e rigeneriamo – spiega l’amministratore unico di Eco Recuperi, Giovanni Costa – a rivendere, in Italia, ma anche in Europa, ci pensano altre aziende. Il servizio di raccolta, svolto per nostro conto dai cosiddetti associati (soprattutto cooperative sociali, ma non solo), è completamente gratuito. E’ questa la peculiarità che ci rende unici in Italia”. Una volta che il materiale raccolto nelle 35 province italiane (quasi tutte del centro-nord) in cui operano gli associati arriva all’impianto della Eco Recuperi, inizia un accurato procedimento di selezione e rigenerazione, realizzato con appositi macchinari, al termine del quale il prodotto è pronto per essere rimesso sul mercato. “Purtroppo – dice Costa – in Italia quello rigenerato viene visto come un prodotto scarso, di seconda qualità. In realtà, non è così. Tutto dipende dal modo in cui viene lavorato, come per qualsiasi altra merce.

Questa diffidenza non gioca certo a favore di un settore che avrebbe bisogno di grossi investimenti per la ricerca e l’ottimizzazione”. Negli Stati Uniti e in Germania, il prodotto rigenerato occupa una quota di mercato del 30-35%, in Inghilterra si scende al 28%, in Francia al 20% e in Italia all’8-10%. “Anche da noi, comunque, ci sono segnali di crescita e i risultati ottenuti dalla nostra azienda, che tra l’altro non riceve nessuna sovvenzione dallo Stato, lo dimostrano. Lo sviluppo è concentrato quasi esclusivamente nel nord del paese, mentre al sud la situazione è ancora in fase di stallo, come confermano i dati relativi alla raccolta differenziata: 15% contro 0.4%”. Eco Recuperi, inoltre, ha messo a punto il progetto “Leonardo”, che si prefigge di sensibilizzare gli studenti sulle problematiche dei rifiuti e della raccolta differenziata. Nelle scuole che partecipano all’iniziativa (ad oggi sono oltre 300, concentrate in 11 province: Torino, Macerata, Ferrara, Rovigo, Bologna, Genova, Ancona, Catanzaro, Rimini, Venezia e Treviso), vengono piazzati degli ecobox dove il personale scolastico e gli studenti possono inserire cartucce a getto d’inchiostro. Gli istituti che ne raccoglieranno di più, riceveranno un “premio informatico”, che varierà in base alle diverse esigenze didattiche ed educative.

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